Stress - Angiodiagnostica Caserta: Diagnosi e terapia in Campania delle Malattie Vascolari. Laser, Vene, Varici e Ulcere. Consulente Prof. Michele Angelo Farina

Vai ai contenuti

Menu principale:

Stress

Valutazione del bilancio ossidativo


L’analisi del bilancio ossidativo è il primo passo del percorso personalizzato che costruiremo insieme a partire da oggi e che ci auguriamo di poter condividere con lei nei prossimi mesi al fine di mantenere o riportare il suo stato di benessere a livelli ottimali. Il presente documento ha lo scopo di presentarLe i risultati della suddetta analisi e di fornirLe una serie di informazioni e suggerimenti di carattere generale al fine di tenere sotto controllo quello che ormai tende a configurarsi come un fattore emergente di rischio per la nostra salute, lo stress ossidativo (vedi bibliografia, in fondo all'articolo)
.
Lo stress ossidativo è una forma di “stress chimico” indotto nel nostro organismo da un aumento – non compensato dalle nostre difese antiossidanti – dei livelli dei cosiddetti “radicali liberi”. Questi ultimi, insieme ad altre specie chimiche ossidanti, svolgono un ruolo biologico fondamentale in quanto consentono alle cellule del nostro organismo di comunicare tra loro e difendersi dalle infezioni.  Se in eccesso, tuttavia, essi possono aggredire molecole biologiche vitali (es. lipidi, proteine, DNA) favorendo la comparsa o accelerando la progressione di malattie molto comuni e invalidanti, quali l’ipertensione arteriosa, l’aterosclerosi, l’infarto del miocardio, l’ictus, il morbo di Parkinson, la demenza di Alzheimer, il diabete, alcuni tipi di tumori, ecc.). Inoltre, un aumento dei radicali liberi può favorire l’invecchiamento precoce.
Purtroppo, al contrario delle patologie sopra elencate, che trovano nel sistema nervoso centrale uno dei loro bersagli preferiti, lo stress ossidativo (che è ben diverso dallo stress emotivo!) non dà luogo a dei sintomi specifici, per cui può essere messo in evidenza solo sottoponendosi – come Lei ha fatto – a specifiche analisi in corso di sperimentazione clinica, quali il d-ROMs test e l’anti-ROMs test (ottimizzazione del BAP test), che si prefiggono proprio di valutare l’equilibrio esistente in ognuno di noi tra la produzione di radicali liberi e la loro eliminazione da parte dei sistemi antiossidanti.
Il d-ROMs test misura la capacità del sangue di ossidare una sostanza chimica (DPPD) utilizzata come “indicatore”e, quindi, consente di valutare il livello della potenziale lesività dei cosiddetti radicali liberi nel nostro organismo. I suoi valori devono essere mantenuti fra 250 e 300 U CARR (unità Carratelli, dal cognome del ricercatore che ha messo a punto il test).
L’anti-ROMs test, invece, misura la capacità del sangue di opporsi all’insulto ossidativo e, quindi, consente di valutare l’efficienza delle difese antiossidanti schierate dal nostro organismo contro i radicali liberi. Siccome tali difese sono suddivise in due frazioni, una in grado di reagire immediatamente (es. la vitamina C) ed una in grado di entrare in campo in un secondo momento a sostegno della prima (es. cisteina), l’anti-ROMs test fornisce due differenti risultati: il primo (relativo agli antiossidanti “veloci”) deve essere mantenuto al di sopra di 200 Eq/L, il secondo (relativo agli antiossidanti “lenti”) deve essere almeno uguale a 1000 Eq/L.
Nella tabella abbiamo riportato i risultati dei suddetti test eseguiti sul suo prelievo capillare.


Test Risultato Valori normali




Valori del d-ROMs test al di sopra della norma e/o valori dell’anti-ROM test inferiori ai limiti sopra indicati suggeriscono una condizione di stress ossidativo, le cui più frequenti cause sono riportate più avanti.

Il rilievo, attraverso uno o più delle suddette specifiche analisi, di una condizione di stress ossidativo assume enorme importanza ai fini non solo della prevenzione ma anche del trattamento delle malattie associate allo stress ossidativo (oltre un centinaio). Infatti, l’uso oculato delle informazioni fornite da questi test, eventualmente integrate con i risultati del FAT PROFILE, ci consente non solo di ottimizzare e “personalizzare” trattamenti specifici in atto (es. cortisone, antidiabetici, anti-ipertensivi, ipocolestrolemizzanti) ma anche di monitorare nel tempo l’effetto di eventuali integratori nutrizionali, spesso assunti senza che un test ne abbia documentato la reale necessità.

Il riscontro di valori al di fuori della norma in uno o ambedue i test non deve essere causa di immotivata apprensione. Prenda in considerazione, pertanto, le cause che più frequentemente determinano un aumento dei valori del d-ROMs test (tabella 1) ed una riduzione dei valori dell’anti-ROMs test (tabella 2), per verificare se si trova in una o più delle condizioni riportate: spesso, infatti, la rimozione della causa comporta automaticamente il riequilibrio del bilancio ossidativo.

Tabella 1.  Comuni cause di aumento dei livelli di radicali liberi (d-ROMs test )





Tabella 2.  Comuni cause di abbassamento delle difese antiossidanti (anti-ROMs test )




Ovviamente, valori nella norma di entrambi i test non escludono eventuali patologie in atto, ma consentono solo di accertare l’esistenza di un bilancio ossidativo nella norma e, quindi, l’assenza di un potenziale fattore di rischio.
In ogni caso, al di là di eventuali prescrizioni (a fini diagnostici e/o terapeutici, come appresso riportato), per mantenere in equilibrio il proprio bilancio ossidativo è buona norma seguire poche e semplici regole fondamentali, qui riportate in maniera sintetica.
A. Ridurre l’esposizione del proprio organismo a fattori ambientali che inducono il rilascio di radicali liberi, curando l’igiene dell’ambiente di vita e di lavoro: ricambiare costantemente l’aria negli ambienti di soggiorno, limitare il contatto con l’aria inquinata, evitare o ridurre l’esposizione al fumo passivo, alle radiazioni ed ai campi elettromagnetici (ponendo particolare attenzione ai sistemi wireless), limitare l’abuso di farmaci, ecc.
B. Migliorare il proprio stile di vita: respirare adeguatamente, ridurre/abolire il fumo di sigaretta, ridurre il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche, evitare (per quanto possibile) di restare fermi nella stessa posizione (es. davanti al monitor di un computer) per oltre 30 minuti, salire e scendere e scale a piedi se non ci sono controindicazioni specifiche legate a particolari patologie, praticare attività fisica con esercizi a bassa intensità (30-40’ di camminata veloce, senza interruzione, almeno 5 volte alla settimana).
C. Cucinare e mangiare in maniera “antiossidante”, privilegiando il modello alimentare “mediterraneo”; in particolare consumare pane e pasta integrali e crucifere (broccoli e cavoli), favorire alcuni matrimoni alimentari ad azione sinergica (es. pomodoro ed olio extravergine di oliva) ed assumere verdura e frutta colorata di stagione, preferibilmente fresca (a km 0) e da agricoltura biologica (5-8 porzioni al giorno); limitare il consumo di sale preferendo ad esso idonee spezie; limitare il consumo di zucchero; al momento dell’acquisto di qualsiasi alimento, specie se preconfezionato, fare attenzione alle etichette nutrizionali (vedi anche in seguito, prescrizione dietetica).


Caserta, 13 marzo 2014 Dottor Eugenio Luigi Iorio

Riferimenti scientifici essenziali

1. Alberti A, Bolognini L, Macciantelli D, Carratelli M. The radical cation of N,N-diethyl-para-phenylendiamine: a possible indicator of oxidative stress in biologicals amples. Res Chem Intermed. 2000. 26 (3): 253–267.
2. Dohi K, Satoh K, Ohtaki H, Shioda S, Miyake Y, Shindo M, ArugaT. Elevated plasma levels of bilirubin in patients with neuro trauma reflect its pathophysiological role in free radical scavenging. In Vivo. 2005. 19 (5): 855–860.
3. Hayashi I, Morishita Y, Imai K, Nakamura M, Nakachi K, HayashiT.High-throughput spectrophotometric assay of reactive oxygen species in serum. MutationResearch. 2007. 631: 55–61.
4. Iorio EL, Balestrieri ML. Lo stress ossidativo. In: Trattato Italiano di Medicina di Laboratorio, di Angelo Burlina. Piccin, Padova. 2009. Volume IX. Pp. 533–549.
5. Leufkens AM, van Duijnhoven FJ, Woudt SH, Siersema PD, Jenab M, Jansen EH, Pischon T, Tjønneland A, Olsen A, Overvad K, Boutron-Ruault MC, Clavel-Chapelon F, Morois S, Palli D, Pala V, Tumino R, Vineis P, Panico S, Kaaks R, Lukanova A, Boeing H, Aleksandrova K, Trichopoulou A, Trichopoulos D, Dilis V, Peeters PH, Skeie G, González CA, Argüelles M, Sánchez MJ, Dorronsoro M, Huerta JM, Ardanaz E, Hallmans G, Palmqvist R, Khaw KT, Wareham N, Allen NE, Crowe FL, Fedirko V, Norat T, Riboli E, Bueno-de-Mesquita HB. Biomarkers of oxidative stress and risk of developing colorectalcancer: a cohort-nested case-control study in the European Prospective Investigation In to Cancer and Nutrition. Am J Epidemiol. 2012. 175 (7): 653–663.
6. Maruoka H, Kishimoto Y, Ishigami A. The effect of vitamin C consumption on the oxidative stress regulation system in SMP30/GNL knockout mice. JJCAM. 2013. 10 (2): 63–68.
7. Trotti R, Carratelli M, Barbieri M. Performance and clinical application of a new, fast method for the detection of hydroperoxides in serum. PanminervaMed.2002. 44 (1): 37–40.
8. Vassalle C, Bianchi S, Battaglia D, Landi P, Bianchi F, Carpeggiani C. Elevated levels of oxidative stress as a prognostic predictor of major adverse cardiovascular events in patients with coronary artery disease. J AtherosclerThromb. 2012. 19 (8): 712–717.
9. Vassalle C, Boni C, Di Cecco P, Landi P. Elevated hydroperoxide levels as a prognostic predictor of mortality in acohort of patients with cardiovascular disease. Int J Cardiol. 2006. 110 (3): 415–416.
10. Vassalle C, Boni C, Di Cecco P, Ndreu R, Zucchelli GC. Automation and validation of a fast method for the assessment of in vivo oxidative stress levels. Clin Chem Lab Med.2006. 44 (11): 1372–1375 




Torna ai contenuti | Torna al menu